Chi di acqua ferisce, di acqua perisce!
La modifica del proverbio è quanto mai d'attualità, stanti i risultati pubblicati da un paio di associazioni ambientaliste del Ticino: su dieci campioni di acqua in bottiglia delle marche più commercializzate ( almeno in Svizzera) ben sette hanno dimostrato di contenere sostanze estranee , fra cui modificatori ormonali. La multinazionale Nestlè, che commercializza alcuni dei marchi analizzati, ha prontamente ribattuto, non negando la presenza delle sostanze identificate, ma asserendo che " le quantità rilevate sono comunque al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge".
Nel senso che le acque in bottiglia sono contaminate, ma appena quel tanto che basta per non incorrere nei rigori della magistratura. Per fortuna dei consumatori, almeno quelli Svizzeri, l'acqua potabile dei loro acquedotti si è rivelata più batteriologicamente pura e meno inquinata da sostanze di origine chimica delle sette bottiglie incriminate.
Morale della favola: là dove l'acquedotto è ben costruito e ben gestito, l'acqua del rubinetto è meglio di quella imbottigliata e, di certo, meno costosa.
A Lavena Ponte Tresa questo assunto non è sempre vero, purtroppo!
Dalle recenti vicissitudini della nostra rete idrica potremmo arguire che, e questo può essere un suggerimento, avremmo tutti i titoli per vendere la nostra acqua con un'etichetta prestigiosa .Un nuovo business per rimpinguare le casse del Comune: possiamo sempre chiedere una collaborazione con Nestlè!
http://www.cdt.ch/confederazione/cronaca/91365/su-10-minerali-sette-contaminate.html
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