sabato 2 febbraio 2013

Il principio di cautela

Da LAVENA PONTE TRESA- Qualcuno comincerà a pensare che Legambiente in generale e Legambiente Valceresio in particolare abbiano in odio la costruzione degli Alberghi, soprattutto nella nostra bella fascia rivierasca. Spesso abbiamo sentito parlare di "occasioni perdute" ( anche se opportunamente non si specifica per chi) in merito alla rinuncia dei committenti a edificare un albergo nelle stesse volumetrie della ex-filanda, in vantaggio di un ipotetico Resort a parziale uso turistico, che ancora langue in un cantiere a più riprese aperto e abbandonato per infelici vicissitudini imprenditoriali. La novità è il presentarsi delle stesse "opportunità" del vicino Comune di Porto Ceresio, opportunità che Legambiente cerca ancora , perfidamente, di annullare e alle quali cerca di opporre il sano principio del vecchio adagio: meglio piangere prima che dopo. Intendiamo dire che è meglio scontentare qualcuno, discutere e lottare PRIMA della realizzazione di un ennesimo elefante bianco, destinato a scarse fortune ( tranne quelle degli spericolati costruttori), che piangere DOPO sul dissennato consumo di territorio, sullo sfregio dell'ambiente e, dio non voglia, su peggiori eventi dovuti al dissesto idrogeologico di tutta la zona. A questo proposito stralciamo alcuni punti dalle Osservazioni presentate al Comune di Porto Ceresio da parte di Legambiente, informata della proposta di costruzione di una struttura ricettiva di 100 camere ( numero cabalistico, sotto il quale pare che non vi sia ragionevole motivo per costruire Locande, Hotel o Alberghi degni di nome) in località Casa Mora, ai confini fra i Comuni di Cuasso, Brusimpiano e Porto Ceresio medesimo. Il fatto straordinario è che la maggior parte delle obiezioni e dei vincoli sono citati dai proponenti o dagli estensori della Valutazione Ambientale Strategica ( a proposito, se non altro a Porto Ceresio le VAS le fanno, e da noi?) i quali speravano ingenuamente (?) che poi tutto si sarebbe aggiustato in sede di PGT (altro inciso: come mai tutti quanti hanno sforato il termine ultimo del 31.12.12 per l'approvazione dei propri Piani di Governo del Territorio, come se fosse una sinecura?). Lasciamo aperto il confronto alla discussione, con la convinzione che se non alla coscienza ambientalista,al buon senso di ciascuno apparirà evidente che le nostre obiezioni non vengono da uno stupido pregiudizio, ma dalla obiettiva valutazione dei fatti.
- Nella relazione del documento di VAS si evidenziano alcuni punti di criticità: “Si osserva che l’area è posizionata ai margini di un’ area interessata da frana da scivolamento ormai stabilizzata. L’attribuzione di una classe di pericolosità elevata sulla carta RIS3 è da intendersi presumibilmente come frutto di un’approssimazione per macro aree …” pag 18 del documento di Scoping della Vas su progetto SUAP del Comune di Porto Ceresio. Osservazione di Legambiente: Si richiama l’attenzione sulla citazione delle parole sottolineate, essendo evidente che presumere e approssimare la sicurezza per la costruzione di un manufatto che ospiterebbe centinaia di persone, pare contravvenire in modo plateale al principio di cautela che sta alla base della oculata gestione del territorio. Le esperienze di crolli e dissesti che la cronaca ci sottopone, sono l’esempio che, in presenza di fattori anche remoti di rischio, la previsione prudenziale deve approssimarsi per eccesso e non per difetto.
4 - La costruzione è collocata in Zona E2 Boschiva- riconosciuta come tale dal PRG comunale. Pag 24 del documento già citato.
Si richiama la osservazione di cui al n.1- Ogni variazione della destinazione di aree, segnatamente di aree di interesse naturalistico e /o agricolo, è da ritenersi di fatto annullata. In particolare risulta assurda e poco credibile la pretesa del progetto di modificare l’assetto boschivo per ripristinarlo successivamente alla conclusione dei lavori. La vita naturale la flora e la fauna :fiori,i alberi,i funghi e habitat verranno irrimediabilmente definitivamente compromessi. -
Area di fattibilità 2 e 3 ( modeste e consistenti limitazioni alla costruibilità) secondo lo studio idrogeologico comunale del 2006 indicazioni limitative a pag. 26 del documento citato.
Osservazione Legambiente: La costruzione risulta collocata esattamente in corrispondenza del conoide del Rio Borsago, di raccordo fra la collina retrostante e la esigua fascia pianeggiante contigua al litorale. Ciò risulta contrario a tutti i principi di prudenziale distanza dalle zone idro-geologicamente instabili o a rischio, la cui inaffidabilità è storicamente certificata da documenti risalenti fino al XVII secolo.
L'Amministrazione Comunale di Porto Ceresio deciderà in merito a questo progetto, se e quando avrà approvato il suo PGT, ci auguriamo che il più elementare principio di cautela prevalga sulle motivazioni che spingono ad un ingiustificato ottimismo.

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