giovedì 24 gennaio 2013

Mal comune, mezzo gaudio o danno intero?

In questi giorni si discute sull'opportunità di consorziare la rete fognaria dei Comuni di Cuasso al Monte, nella sua frazione di Cuasso al Lago, e di Porto Ceresio. La nostra preoccupazione è che si vada a complicare una situazione già più volte segnalata come precaria, in relazione alla fuoriuscita di acqua non depurata dalla centrale di sollevamento situata a Porto Ceresio, sul lungolago. Per sgombrare il campo da posizioni pregiudiziali, facciamo il punto, servendoci, quanto più è possibile, di dati oggettivi. 1-Lo stato del lago in dipendenza dalla situazione del Bolletta Istituto scienze della Terra (IST-SUPSI), 2010: “Ricerche sull’evoluzione del Lago di Lugano. Aspetti limnologici. Programma quinquennale 2008-2012. Campagna 2009.” Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo-Svizzere (Ed.); 100 pp.
Durante il 2009 è proseguita l'analisi dettagliata dei carichi esterni di nutrienti convogliati ai due bacini principali, in modo da verificare in quale misura le opere di risanamento abbiano contribuito al recupero del corpo idrico e da valutare lo scostamento dagli obiettivi di qualità prefissati dalla CIPAIS (carichi critici). Rispetto al quinquennio precedente (2003-2007), nel 2009 gli apporti di fosforo risultano in aumento del 20% nel bacino nord e del 45% in quello sud. Il Vedeggio ha contribuito a quest’aumento convogliando a lago il carico maggiore di fosforo totale (con 18.8 t P a-1), anche se qualitativamente il fiume che mostra il carico areale più elevato è il Bolletta con 408 mg P m-2 a-1. Per quanto concerne il chimismo lacustre, nel 2009 nel bacino sud è stata rilevata una concentrazione media sulla colonna di fosforo totale pari a 45 mg P m-3, valore che ha interrotto la crescita osservata a partire dal 2003; nel corso dei prossimi anni andrà verificato se si è in presenza di una oscillazione interannuale (...) ….I tenori più elevati di fosforo reattivo (Fig. 4.1.3d.) sono stati misurati nel Bolletta (mediana: 173 mg P m-3; massimo annuale ad inizio novembre: 455 mg P m-3) e nel Livone (mediana di 74 mg P m-3). I valori mediani degli altri sei tributari si sono situati al di sotto di 30 mg P m-3. Per quanto riguarda il fosforo totale (Fig. 4.1.3d.), il valore ammissibile nei tributari è stato calcolato partendo dai carichi critici dei due bacini lacustri [4] e dai valori di deflusso. Nel Bolletta è stata registrata la mediana più elevata, pari a 274 mg P m-3, valore che supera di quasi dieci volte quello auspicato per il bacino sud (29 mg P m-3); sia in questo tributario che nel Livone le concentrazioni di fosforo totale hanno superato i limiti di riferimento in occasione di tutti i prelievi.
Il depuratore di valle scarica nel Bolletta , ma i controlli della CM danno come risultato un valore di fosfato < 0,5 mg/l che è considerato regolare. Perciò la domanda da fare è : cosa scarica l’inquinante Fosfati e Nitriti nel torrente? 2-Il comune (UTC) di Porto dichiara che le sue fognature sono sdoppiate e che solo una particolare conformazione del suolo (o danni alle tubature in cemento) fa sì che le acque meteo si riversino nella fogna, obbligando la centrale di sollevamento a lago ad uno scarico di “troppo pieno”. L’intervento sulla rete dovrebbe innanzitutto verificare la correttezza dello sdoppiamento e, in seconda battuta, potenziare le pompe per evitare il reflusso di liquami nel lago. tale verifica si deve estendere al tratto di collettazione proveniente da Cuasso ( abitato e frazioni) non avendo senso che si pompi in altura l’acqua meteo, che risulta pulita. 4- La Comunità Montana afferma di aver dato parere favorevole alla convenzione fatte salve due premesse: primo: assoluta separazione di acque chiare e acque luride su tutto il tronco fognario secondo: potenziare adeguatamente l’impianto di sollevamento posto a lago in Portoceresio al fine di evitare intasamenti dovuti alle piogge. Si evidenzia che il Fosso Acquanegra ( in omen nomen) è fortemente critico perché si è urbanizzato con rete fognaria a soli 80cm sul livello del lago, con conseguente periodico reflusso delle acque che vanno a confluire nella solita centrale di sollevamento. Cosa dice Legambiente: 1- la collettazione fognaria è indispensabile e indifferibile, la separazione delle due reti di acque luride e acque meteoriche,obbligatoria laddove si operi sul nuovo e auspicabile nel recupero dell’esistente; 2- i particolari tecnici della progettazione non competono a noi, ma ai tecnici del comune e della CM, tuttavia è impensabile che si pompino liquami in una direzione e poi nella direzione opposta, dirigendoli al depuratore di valle; 3- i lavori di adeguamento della centrale di pompaggio sono indispensabili e indifferibili. SE, come afferma la CM , il depuratore di valle è dimensionato per 20.000 utenze domestiche e SE tale depuratore funziona in modo corretto, nulla vieta che si faccia una gestione consortile della fognatura, tanto più che i piccoli depuratori funzionano sempre meno bene di quelli più grandi e quelli grandi, se sottodimensionati, funzionano peggio. Rimangono alcuni interrogativi irrisolti: perchè si è pensato solo ora a razionalizzare il circuito fognario di Cuasso al Lago? Il progetto di un futuro albergo di grandi dimensioni nella zona interessata dalla progettata fusione delle reti fognarie ha spinto in questa direzione? Le attuali utenze collegate al depuratore di valle , per 18500 abitanti equivalenti, sono destinate a "esplodere", mettendo in crisi l'impianto di depurazione con tutti i suoi limiti di progettazione e funzionamento? Mai come in questi casi il principio di cautela diventa un imperativo categorico.

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