domenica 4 novembre 2012

Prima e dopo ... la cura

E' una pratica comune dei pubblicitari quella di confrontare due immagini per sottolineare l'efficacia del prodotto. Pubblichiamo qui due istantanee riprese dalla Statale 233 in territorio di Cadegliano-Viconago. Il manufatto che è stato costruito, del tutto in accordo con i permessi rilasciati dal comune, ci teniamo a precisare, impatta in modo talmente invasivo sull'ambiente da rendere superfluo qualsiasi commento. Qui non siamo in presenza di abusi o di illegalità, ma di una pratica dissennata di consumo del territorio, in barba al rispetto per l'ambiente e alla tutela del paesaggio, che pure sono sanciti dalla Costituzione. Nella valletta invasa dal brutto prefabbricato in cemento, sorgeva fino a qualche tempo fa il rudere di una stalla rurale, in pietra, e si potevano percorrere i sentieri che dall'alveo del Dovrana conducevano al crinale del colle di Marchirolo. Sentieri utilizzati dai contadini, o per lo più, secondo i ricordi dei Cadeglianesi più anziani, dalle donne che con il "gerlo" in spalla portavano il fieno, la legna o le castagne su e giù per la montagna. In molti tratti, per vincere la pendenza, il sentiero si faceva scala e i gradini , rinforzati da tronchi di legno, agevolavano di un minimo l'immane fatica delle nostre bisnonne. Questo patrimonio di sapienza nel trattare il territorio, nel rispetto della natura pur piegandola alle esigenze umane, ci richiama alle nostre responsabilità nel concedere di stravolgere il paesaggio a presunti scopi commerciali. Addio monti... titolava un famoso passo di Manzoni, esprimendo tutta la malinconia e il rammarico di chi, involontariamente, si separava dalla sua terra e dai suoi ricordi più cari, quanto più dovremmo dispiacerci noi, che consapevolmente, li sacrifichiamo al profitto dei privati.

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