Il permesso di costruire è rilasciato al proprietario dell'immobile o a chi abbia titolo per richiederlo. Nel permesso di costruire sono indicati i termini di inizio e di ultimazione dei lavori. Il termine per l'inizio dei lavori non può essere superiore ad un anno dal rilascio del titolo; quello di ultimazione, entro il quale l'opera deve essere completata, non può superare i tre anni dalla data di rilascio del provvedimento. Su richiesta presentata anteriormente alla scadenza, entrambi i termini possono essere prorogati per una sola volta, con provvedimento motivato, per fatti estranei alla volontà del titolare del permesso. Decorsi tali termini il permesso decade di diritto per la parte non eseguita. La data di effettivo inizio dei lavori deve essere comunicata al comune, con l'indicazione del direttore dei lavori e dell'impresa cui si intendono affidare i lavori. La realizzazione della parte dell'intervento non ultimata nel termine stabilito è subordinata a nuovo titolo abilitativo per le opere ancora da eseguire ed all'eventuale aggiornamento del contributo di costruzione per le parti non ancora eseguite. Il permesso di costruire è irrevocabile. Esso decade con l'entrata in vigore di contrastanti previsioni urbanistiche, salvo che i lavori siano già iniziati e vengano completati entro il termine stabilito nel permesso stesso.Così recita il regolamento comunale di un "normale" paese in Italia. Nel nostro comune, invece, è aperto un cantiere che ha demolito completamente un edificio dopo aver presentato un progetto per restauro conservativo, ha scavato un'area per diverse decine di metri quadrati, scavo che si è ovviamente allagato, vista la prossimità del lago, e ha poi sospeso ogni attività, si vocifera per fallimento dell'impresa costruttrice. A suo tempo fu chiesto da Legambiente di non mutare la tipologia dell'edificio, di non aumentarne la volumetria e di non stravolgere, di conseguenza, la fisionomia di uno degli angoli più tipici di Lavena. A distanza di anni, nel cuore del tessuto urbano si apre questo sfregio alle più elementari regole di buona gestione del territorio. I proprietari delle case confinanti dovrebbero imporre al Comune e all'Ufficio tecnico il rispetto tassativo dei termini massimi per il completamento dei lavori, oppure adattarsi a questa visione "acquatica" che lambisce le loro fondamenta.
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lunedì 26 novembre 2012
Cantiere con piscina
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