mercoledì 13 maggio 2009

LE OCCASIONI PERDUTE


Che strano oggetto è la democrazia! Ciascuno la vede a modo suo: c'è chi considera democratiche solo le decisioni che gli danno ragione... c'è chi considera le discussioni una mera perdita di tempo, perchè "se non sei d'accordo con me allora vuol dire che mi stai attaccando (o denigrando o insultando, a scelta)" c'è chi concorda che si può discutere di tutto... tranne che delle cose su cui non si fanno discussioni,perchè sono troppo importanti e via di questo passo.
Queste riflessioni potevano essere fatte, a voce più o meno alta, durante il Consiglio Comunale di martedì 12 maggio, nel quale si dibatteva dell'adozione del Piano dei Servizi, redatto dall'Architetto Marchi ai sensi della normativa vigente in fatto di governo del territorio.
Uno sparuto gruppo di cittadini ha assistito all'illustrazione di quanto il pregevole e pregiato professionista ha proiettato sullo schermo, ha appreso con ovvia meraviglia che "siamo un paese sul lago" ma non "un paese di lago", ha docilmente seguito l'intrecciarsi di linee azzurre e rosse, di zone verdi e blu per arrivare, alla fine, a capire che il territorio di Lavena Ponte Tresa è "ormai saturo" di costruzioni e che tutto quel che si può fare è recuperare e "valorizzare" l'esistente, che le zone verdi a disposizione della cittadinanza sono concentrate, o quasi, in una fascia a ridosso del litorale e nelle attrezzature sportive, che abbiamo bisogno di "coni visivi" per recuperare la visuale del lago, che in certi punti del paese c'è, ma non si vede, come i trucchi degli illusionisti.
Lo stesso manipolo di coraggiosi ha appreso che si è adottata una procedura consentita, ma non auspicata, perchè tutti gli altri documenti che dovrebbero comporre il nuovo Piano di Governo del Territorio non sono stati approntati.
Si è preferito identificare quel che si potrà "compensare" in cambio di nuove costruzioni, piuttosto che declinare nel concreto il principio che il "verde è importante e basilare" nella qualità della progettazione urbanistica moderna, dichiarazione che tuttavia apre, a sorpresa, le linee programmatiche del documento.
La sensazione finale, dopo alcuni vivaci rilievi e domande cui si è volutamente dato risposte molto sfumate e circonvolute, è che si sia persa un'altra buona occasione per poter discutere e progettare "insieme" l'assetto del paese nel prossimo futuro.
"La visione dell'amministrazione" a cui Marchi ha dato forma sarà anche quella degli abitanti del Comune? Non si potevano convocare conferenze consultive PRIMA e non dopo la presentazione in Consiglio del piano in questione? Basteranno le 27 osservazioni( così è stato dichiarato)giunte in fase preliminare a garantire la trasversalità del documento?
Le macchie rosse dei progetti già approvati e in via di realizzazione sono lì a dimostrare, saturazione o no, che a Lavena Ponte Tresa la cementificazione non è ancora terminata.

Post Scriptum.
Martedì sera non ero in piena forma, un po' appannata....
Mi sono poi ricordata che la definizione utilizzata da Marchi per i non meglio specificati passaggi, che dovrebbero garantire la visuale lacustre, è stata "corridoio ecologico" ... cosa ci sia di ecologico in un camminamento con pavé di porfido come quello esemplificato che porta dalla Piscina al Campanile, lo sa iddio! Delle due l'una:o non conosce (ricordava?) la terminologia corretta, cosa non impossibile, o quella è proprio l'idea che ha del corridoio ecologico, che in realtà è una zona di collegamento naturale o rinaturalizzata che unisce due aree eco rilevanti. Che so... un'area umida e la foce di un fiume, un bosco con un altro ecc ecc. Il cono visuale è, invece, relativo alla valorizzazione del paesaggio: ne sono un esempio i famosi "Belvedere" di Marzio, o quello di Piacco. Spero che si trattasse del lapsus, altrimenti c'è poco da stare tranquilli!

2 commenti:

Renato ha detto...

Concordo con il reportage. Faccio notare che le "27 osservazioni" pervenute al Comune nella fase istruttoria del Piano dei Servizi, più che osservazioni mirate alla tutela del "bene comune" POSSONO ANCHE essere state PROPOSTE in merito alla destinazioni di porzioni di suolo. In tutti i sensi !!!

mulo prealpino

mile.na.be ha detto...

Martedì sera non ero in piena forma, un po' appannata....
Mi sono poi ricordata che la definizione utilizzata da Marchi per i non meglio specificati passaggi, che dovrebbero garantire la visuale lacustre, è stata "corridoio ecologico" ... cosa ci sia di ecologico in un camminamento con pavé di porfido
( come quello Piscina- Campanile)lo sa iddio! Delle due l'una:o non conosce (ricordava?) la terminologia corretta, cosa non impossibile perchè è stato preso da te in castagna due volte sulla normativa, o quella è proprio l'idea che ha del corridoio ecologico, che in realtà è una zona di collegamento naturale o rinaturalizzata che unisce due aree eco rilevanti. Che so... un'area umida e la foce di un fiume, un bosco con un altro ecc ecc. Spero che si trattasse del lapsus, altrimenti c'è poco da stare tranquilli!