
Nel disinteresse generale, (ricordiamo che la legge finanziaria del governo in carica è stata approvata in 9 minuti primi, senza contradditorio!)l'articolo 23 bis del Documento di Programmazione economica e finanziaria 2008, legge vigente, prevede LA PRIVATIZZAZIONE DI TUTTE LE AZIENDE DISTRIBUTRICI DI ACQUA ENTRO IL 2010. Significa che, fatti salvi i bizantinismi d'interpretazione, la gestione degli acquedotti passerebbe in mani private. La legge prevede che tutti i Comuni ne cedano l'amministrazione a società spa o srl : là dove questo è gà avvenuto, in tante regioni, le società anche straniere ne hanno avuto la possibilità, senza che nessun organo pubblico, nè comunale, nè sovracomunale, abbia potuto conservare il controllo della gestione.
L'assurdo è che la costruzione e manutenzione delle reti idriche rimane a carico dell'amministrazione pubblica, mentre gli introiti ed eventuali guadagni sarebbero privatizzati!
L'anomalia, con cui l'"affaire" Alitalia ci ha tristemente familiarizzato, si diffonde e si moltiplica, in mille esempi dove il debito rimarrebbe pubblico e il profitto diventa privato: a danno di chi?
L'acqua è un bene primario, è una risorsa "finita", almeno per le risorse d'acqua potabile e dolce, è etico trattarla come una merce?
Possiamo accettare di delegarne il controllo a una classe mercantile ed economica il cui senso di responsabilità sociale è sotto gli occhi di tutti?
E a casa nostra, nel nostro piccolo, sappiamo cosa sta succedendo, o perpetuiamo il disinteresse verso la cosa comune, nell'ottica che quel che è di tutti, in pratica è di nessuno?
Lo scambio di autostrade contro voti,compagnie aeree contro voti,acqua contro voti, licenze edilizie contro voti, può continuare all'infinito?
Noi pensiamo di no.
1 commento:
Ciao sono Goffredo, l'amico di Sergio,ci siamo visti a pranzo della legambiente domenica, con mia moglie Enza. Blog molto interessante.
Come interessante è stata quella escursione in barca con Gabriele.
Siete delle persone eccezionali.
Goffredo
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