domenica 30 novembre 2008

LA TUTELA DEL PAESAGGIO


Innanzi tutto, bisognerebbe accordarsi sul significato del termine paesaggio:"complesso di tutte le fattezze sensibili di una località" ( Vocabolario della Lingua Italiana -Zanichelli) o anche "Aspetto tipico di una regione ricca di bellezze naturali" (ibidem).
A voler guardare la semantica, quindi, nel paesaggio confluiscono due aspetti rilevanti: il primo riguarda le sembianze, anzi di più, proprio i lineamenti dell' ambiente : ricordate l'Addio ai monti di Lucia, nei PROMESSI SPOSI? le cime ineguali venivano paragonate ai visi dei "suoi più famigliari", quasi ad identificare gli elementi del paesaggio con i genitori,i figli e la cerchia più stretta degli affetti. Il secondo elemento fondante del paesaggio sono le bellezze naturali, importanti in quanto "bellezze", ma strettamente connesse alla natura, che esorbita dall'opera, più o meno "artistica" dell'uomo.
Ora, se si vuol fare della pedanteria, si obietterà che il bello è soggettivo, che dipende da canoni culturali eccetera eccetera.. in realtà, ciascuno di noi sa che esistono cose oggettivamente belle, e riconosciute come tali; questo vale tanto più per quegli elementi che costituiscono il "nostro" privato paesaggio, quello che conosciamo e amiamo fin dall'infanzia.
Se ne deduce che sono necessari due parametri per tutelare il paesaggio: il rispetto per la sua fisionomia, che lo metta al riparo dagli stravolgimenti e dalle modifiche fantasiose dell'architettura d'assalto, e la conservazione di quanto di bello e tipico sta alla base del suo complesso.
Una disposizione regionale ( L.R. 12- 11.03.05)affida "la tutela del paesaggio" a commissioni comunali composte da persone che abbiano particolare e qualificata esperienza, maturata nella tutela paesaggistica e ambientale.
Qui sta il possibile fraintendimento della legge:
E' possibile valutare la competenza nella TUTELA , con titoli accademici? E' evidente di no, perchè la tutela è frutto di sensibilità, di coscienza ecologica, di amore per la conservazione e la tipicità, che nessun diploma accademico, attestato o certificato possono documentare.
La scelta di una tale commissione imporrebbe così, ( a leggere, e non a interpretare, il senso della norma)di valutare innanzitutto "le esperienze" cioè gli esempi di attività o lavori portati a termine dai candidati, non semplicemente la loro idoneità tecnica, che è sancita dai titoli di studio.
Nel prendere atto della composizione della commissione comunale di "Tutela dei valori ambientali e paesistici" (due architetti e un ingegnere),che va a soppiantare la Commissione edilizia precedente, ci chiediamo quando potremo essere messi al corrente di queste benemerenze in materia di tutela dell'ambiente,che,senza dubbio(?), hanno guidato la Giunta comunale nella scelta. ( delibera n.126 del 20.11.08)
Ultima osservazione: la presenza in commissione di stimati professionisti operanti attivamente sul nostro territorio e in probabile conflitto con il ruolo di controllo e tutela del paesaggio, non costituisce già un handicap di partenza alle decisioni della stessa, visto che, per regola, non potranno presenziare alla discussione di loro progetti? Il numero risicato dei membri nominati restringe a una o due persone la facoltà di pronunciarsi sull'idoneità delle iniziative intraprese in ambito paesaggistico- ambientale. Il che, francamente, non cessa di lasciarci perplessi.

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