martedì 2 dicembre 2008

Se possiamo suggerire ...

Il PGT comunale, sul versante della tutela e della valorizzazione paesaggistica, naturalistica e ambientale, si deve adeguare alle disposizioni della pianificazione provinciale e regionale. Può inoltre proporre misure di tutela più adeguate (più specifiche, più “restrittive”) anche in virtù del fatto che la scala di analisi dello stesso, trattando il livello locale della pianificazione, può meglio individuare quali siano le priorità e le specificità da salvaguardare.
E’ importante quindi che nella strumentazione urbanistica comunale – sul modello di quanto succede in altri paesi europei – venga previsto una sorta di “Piano comunale del paesaggio”.
Tale strumento dovrà contenere: aree a maggiore naturalità, misure di tutela e di salvaguardia, modalità di fruizione, corridoi ecologici, coni ottici, ecc...
In tal senso è opportuno che il PGT abbia una “valenza paesistica” e che il paesaggio sia considerato un vero e proprio sistema infrastrutturale con una continuità territoriale.

Azioni proposte da Legambiente:
- proporre l'inclusione di un piano paesistico comunale e di regolamenti del verde negli strumenti di pianificazione comunale;
- individuare azioni per la ricostituzione, o la tutela delle risorse paesistico-ambientali tese a ridurre i livelli di artificializzazione e banalizzazione del paesaggio urbano (creazione di habitat naturali e seminaturali, forestazione urbana, creazione di zone permeabili e zone umide urbane, aree di depurazione naturale e aree tampone, rinaturazione delle aree dismesse, ecc.);
- monitorare il recepimento, negli strumenti urbanistici comunali, degli indirizzi e delle disposizioni previste dagli strumenti di programmazione e pianificazione provinciale, regionale e comunitaria;
- proporre soluzioni che possano permettere la traduzione della valenza paesaggistica dei PGT in strumenti di analisi, indicatori e norme che riescano a mettere al primo posto della pianificazione comunale l’obiettivo della qualità del paesaggio.
Pensiamo, quindi, che la neo-eletta Commissione per il paesaggio abbia, o possa avere, ben altri compiti oltre quello di valutare il mero impatto paesaggistico delle (molte) nuove proposte di edificazione locale!

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