martedì 20 maggio 2008

LEGAMBIENTE: otto idee per salvare il pianeta


Dal documento presentato alla Conferenza Intergovernativa di Bali sui cambiamenti climatici .

La deforestazione, in particolare nelle aree tropicali, contribuisce del 18-25 per cento sulla quantità di emissioni globali. Oggi l’inclusione di un meccanismo che blocchi la distruzione delle foreste è una delle priorità dei negoziati sul clima. Nel dicembre del 2005 una coalizione di stati guidati dal Costa Rica e da Papua Nuova Guinea ha presentato una proposta per ridurre le emissioni di CO2 generate dalla deforestazione. A seguito di lunghe e complesse trattative il comitato tecnico della Convenzione sui cambiamenti climatici dell’Onu dovrebbe consegnare alla conferenza di Bali una relazione sui vari strumenti per rendere operativo il principio. Attualmente le opzioni si dividono tra lo sviluppo di strumenti di mercato, che contabilizzino in crediti la deforestazione evitata, e un fondo che finanzi l’azione di governi e istituzioni. Considerando la difficoltà di contabilizzare e monitorare la lotta alla deforestazione, gli obiettivi prioritari del negoziato devono rimanere:
* Compensare finanziariamente le iniziative a protezione delle foreste tropicali
*Fare in modo che le azioni finanziate siano addizionali alle misure già promosse

Calando il tutto nel nostro piccolo mondo dovremmo trarre queste conclusioni:
* incentivare o almeno non combattere le iniziative a protezione degli spazi verdi a disposizione del pubblico
* favorire le azioni di rimboschimento delle aree private con aiuti e compensazioni anche finanziarie
* rifiutare il principio della monetizzazione in compenso di restrizione di aree veredi e loro trasformazione in spazi di servizio non a verde.

Se facciamo mente locale alle azioni devastatorie perpetrate nel territorio di recente (Es: area Bagat, ex-parco Hirschorn) possiamo anche capire a cosa ci riferiamo.

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