venerdì 24 agosto 2012

Che dicono i nostri vicini ?

Estratto dal documento del Canton Ticino: http://www4.ti.ch/fileadmin/DT/temi/piano_direttore/schede/schede_file/P07.pdf
Analisi delle rive dei laghi Verbano e Ceresio Nel corso del 2003 il Dipartimento del territorio ha proceduto alla raccolta dettagliata delle informazioni sui laghi e sulle rive allo scopo di meglio conoscerne lo stato. Lo studio ha interessato diverse categorie di rilievo. Le principali riguardano: la struttura fisica e le condizioni ecologiche delle rive; il genere e il grado di occupazione; la loro fruibilità. Il tutto è confluito in un rilievo che colma un’importante lacuna e costituisce uno strumento conoscitivo completo. In sintesi, i principali risultati indicano che: - globalmente circa il 60% delle rive dei laghi sono artificiali (sul Ceresio quasi il 70%); - gran parte delle rive prettamente naturali è concentrata in comparti protetti (Bolle di Magadino, foce della Maggia) o boschivi (Gandria, Caprino, capo S. Martino) poco o per nulla fruibili; - le rive private rappresentano circa il 31% sul lago Verbano e il 44% sul Ceresio; - l’accesso pubblico è garantito per circa il 40% delle rive, anche se in alcuni casi la loro fruizione è vincolata a regolamenti particolari (ad esempio i lidi a pagamento); - in generale le zone maggiormente fruibili si trovano in comparti edificati dotati di attrezzature turistiche (Tenero, Caslano, Ascona, Agno) oppure di passeggiate a lago (Lugano, Locarno-Minusio, Ascona, Melide-Bissone, Morcote). Fuori da questi comparti l’accesso alle rive è molto ridotto e frammentario. ..... Le funzioni del lago e delle rive sono molteplici e le relazioni che intercorrono tra queste funzioni possono essere di tipo complementare, concorrenziale o conflittuale. Le richieste di utilizzazione degli spazi sulle rive tendono ad aumentare e diverse sono le funzioni, naturali o antropiche, che abbisognano degli stessi spazi. I maggiori problemi derivano da questo tipo di dinamica, nonché da un’eccessiva frammentarietà e settorialità nella pianificazione, spesso eccessivamente improntata agli aspetti ricreativi e turistici. I principali problemi possono essere così riassunti: - aree a pubblica fruizione: in genere sono insufficienti, anche a causa del mancato recupero, alla scadenza delle concessioni demaniali, di aree occupate a scopi privati; - natanti: il riordino in strutture portuali è insufficiente; il loro aumento è in contrasto con le capacità ricettive e con le esigenze di sicurezza e di tutela Piano direttore cantonale dell’ambiente e del paesaggio; manca inoltre uno strumento capace di indicare la sopportabilità dei bacini circa il loro numero complessivo e circa la localizzazione e il dimensionamento dei luoghi di stazionamento; - aree di servizio e supporto: le aree per i lavori di manutenzione, la gestione e il ricovero dei natanti, sia da diporto sia commerciali, sono insufficienti. In particolare i cantieri nautici sono quasi scomparsi o si trovano in ubicazioni precarie, oppure non dispongono di infrastrutture a lago; - attività d’ordine cantonale o federale: la disponibilità di aree a lago per l’attuazione di opere e di attività di interesse sovracomunale è scarsa; - rive naturali e boschi a lago: la loro diminuzione a seguito della progressiva edificazione e arginatura delle rive comporta la perdita di contenuti paesaggistici e ambientali di pregio. …. 2.4 Paesaggio lacustre Il paesaggio lacustre, i suoi elementi e le attività antropiche ad esso legate, devono essere salvaguardati e valorizzati nel loro insieme. In particolare è necessario: a. tutelare e valorizzare i beni culturali a lago che contribuiscono in maniera determinante a caratterizzare il paesaggio lacustre, quali i nuclei e i lungolaghi storici, le ville storiche di inizio Novecento, i luoghi di culto, le fornaci, i piccoli porticcioli, i grotti e le cantine caratteristici (v. anche scheda P10); b. proteggere e valorizzare gli elementi e i comparti di interesse naturalistico a lago che contribuiscono in maniera determinante a caratterizzare il paesaggio lacustre, quali la vegetazione lacustre e ripuale, le aree boschive a lago, le zone umide, le foci dei corsi d’acqua (v. anche schede P4, P6 e P9); c. rendere accessibili, con opportuni sistemi informativi, i dati e le documentazioni (foto, rilievi, statistiche, studi, ecc.) relativi alle rive dei laghi.
.... e sono Svizzeri!

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