mercoledì 17 settembre 2014

O il pane o le brioches


Le vicende che interessano il minacciato abbattimento dei cipressi nel giardino Estense del Comune di Varese ci hanno richiamato alla memoria l'infelice boutade della regina Maria Antonietta, a commento del fatto che i Francesi assaltassero la reggia di Versailles perchè non avevano pane: "E allora perchè non mangiano brioches?" pare fosse la soluzione proposta dalla sovrana.
Passato alla storia come esempio di distanza della classe dirigente dai reali bisogni della gente, questo stesso aneddoto potrebbe essere applicato al progetto di riportare i Giardini Estensi al loro fulgore originario, abbattendo tutto quello che non era previsto nel disegno del giardino all'italiana che circonda la Villa Comunale di Varese.
La presenza di 16 alberi di cipresso che, a rigore di stile, impedirebbero la visione prospettica della collina dietro la fontana centrale ha suscitato l'orrore degli amministratori, che ne hanno decretato l'eliminazione, si presume profondendo denaro pubblico sia per la progettazione del giardino" filologicamente ripristinato" che per i lavori necessari all'abbattimento e allo smaltimento delle piante in questione.
Ciò che stupisce è che i danari si trovino per questi interventi e non, per esempio, per la cura dei parchi naturali , come il PLIS della Bevera, zona di importanza strategica per la salubrità e l'abbondanza delle acque potabili consumate dalla città di Varese e da mezza provincia. I cipressi sono divenuti un simbolo, uno dei tanti, di come si pensi di poter sacrificare un organismo vivente non solo per le necessità dell'uomo, ma anche per i suoi capricci. La protesta plateale di Michele Forzinetti, nella sua idealistica e testarda determinazione , vuole ricordarci proprio questo: tutto ciò che vive ha diritto al nostro rispetto e alla nostra cura, piegare la natura ai canoni estetici determinati dall'uomo non è solo un tragico errore: è un delitto compiuto ai danni della sopravvivenza stessa della nostra specie. Non per i cipressi in sè, ma per l'idea che è sottesa a quell'abbattimento, Legambiente Valceresio esprime a Michele tutta la propria solidarietà e il proprio sostegno.

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