lunedì 11 giugno 2012

Come riflettere sulle cose importanti

Condivido (in tutti i sensi) una lettera di Anna del circolo Legambiente di San Lazzaro di Savena (MO): "Salve a tutti, sperando di trovarvi sereni nelle vostre case e nelle vostre attività. Sono già in parte coinvolta nelle attività di volontariato GEV/Protezione Civile in assistenza alla popolazione colpita dal sisma e lo sarò anche nei prossimi tempi, visto che purtroppo la situazione non è stabile. Prima di rallentare il mio contributo al progetto causa forza maggiore, volevo lasciare un piccolo pensiero, forse ingenuo, ma spontaneo. Chi ha avuto modo di vedere di persona la devastazione del patrimonio agricolo-rurale non può far a meno di capirne il valore immenso. Non sostituibile Terra, acqua, produzione di derrate alimentari di qualità. Si può vivere in una tenda, ma non si può coltivare sull'asfalto. In questo momento San Lazzaro è ancora circondata da decine e decine di ettari di campi di grano , prossimo alla maturazione. Uno spettacolo, una gioia per la vista. Ma sarà l'ultimo raccolto se la pianificazione approvata viene attuata. Uguale in tante altre città. E' pensabile chiedere ( se non è stato già fatto) una sospensione dei piani in particolare per tutte le aree che ricadono come espansione in territori che di fatto sono qualitativamente una risorsa a cui poter ancora attingere in caso di calamità come questa ? Potrebbe questo evento essere una nuova spinta per ribadire il valore dei suoli liberi e fertili per la comunità umana ? Alla Regione ? Provincia per Provincia ? Nulla è come prima, tutto è da rivedere. Un appello alla riflessione, al ripensamento. Volendo su tutta la pianificazione. Dedicarsi piuttosto ed investire in mettere in sicurezza, dandogli nuova vita, quei luoghi che hanno più anima in un mattone di tutto un quartiere nuovo. Il messaggio , l'avvertimento sulla nostra fragilità, è arrivato, forte. Che venga ascoltato . Altrimenti questa sofferenza immensa che ci investe, sarà stata, oltretutto, per niente. Anna" Chi si adopera per la conservazione delle aree agricole ha negli occhi i campi di grano, come quelli che Anna vede, devastati attorno alle aree artigianali e industriali della nostra regione, risparmiata dal terremoto ma erosa e cementificata dalla speculazione edilizia, dall'avidità di guadagno e dal lucro sulle "grandi" opere, gli appalti, le spartizioni e tutto il malaffare che va di conserva alla cattiva gestione del territorio. Nel nostro piccolo, a venire minacciati sono i prati e gli spazi verdi, i boschi della fascia pedemontana, le rive ancora naturali. Non mancherà molto che, per ovviare al disagio viabilistico che la rotonda e lo svincolo pro-Bennet hanno instaurato con una preoccupante regolarità, ci si proporrà la realizzazione di una variante che attraverserà il bosco a margine dei confini del territorio comunale. Il piano dei servizi la prevede, come opera in futura progettazione, qualcuno guadagnerà dalla sua realizzazione dalla cessione di fasce di bosco a prezzo di mercato... perderemo altro polmone verde, per ovviare all'asfissia prodotta da un errore di collocazione di un centro commerciale. Ieri, sotto un temporale particolarmente violento, dalle vie laterali scendeva un torrente di acqua, sabbia, terra e sassi... scorreva sull'asfalto con una violenza spaventosa ed è arrivato a lago tracimando dai marciapiedi e dalle caditoie... Vi rimando alle ultime righe di Anna: l'avvertimento sulla fragilità del nostro territorio l'abbiamo avuto, che non sia invano.

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