Trascrivo integralmente dalla pubblicazione della Agenzia STAR,per l'ambiente e le risorse naturali del Ticino. Mi sono limitata a evidenziare in grassetto quelle dichiarazioni che mi sono sembrate più stridenti con il concetto di territorialità che impera da questa parte del confine.
"Attualmente in Ticino troviamo 10.100 ettari di zona edificabile, 8.700
ad uso residenziale e misto e 1.400 ad uso quasi esclusivamente lavorativo.
Nelle aree residenziali è possibile insediare il 60% in più di
“unità insediative” (vale a dire residenti, posti di lavoro e posti letto
per il turismo); nelle aree lavorative c’è posto per il doppio di quelle
attualmente presenti. Utilizzando la zona edificabile già esistente è
quindi possibile uno sviluppo territoriale importante.
Il paesaggio cambia.
Fra gli anni ‘80 e ‘90 la superficie agricola è diminuita del 10,4%. Il
bosco è invece aumentato del 2,1% (Fig.3), ma quasi solo sopra i 600
m s. l. m. (soprattutto sopra gli 800 m s.l.m.). Nel fondovalle, agricoltura
e bosco diminuiscono, a favore degli insediamenti. In montagna
invece il bosco avanza nel territorio agricolo abbandonato, cancellandone
progressivamente le tracce. Il paesaggio tende a diventare
sempre più omogeneo: un fenomeno che viene percepito come
una perdita di valori identitari, culturali ed ecologici.
Il Cantone tutela le componenti naturali pregiate
Il paesaggio ticinese è ricco e diversificato, con componenti naturali
pregiate che vanno protette. Anche a fronte delle pressioni viste
sopra, è stato realizzato un “sistema delle aree protette2”, che si compone
di 84.000 ettari di zone di protezione del paesaggio, 7.000 di
parchi naturali, 3.600 di zone di protezione della natura, 3.500 di riserve
naturali e 2.300 di riserve forestali".
Nessun commento:
Posta un commento