domenica 23 agosto 2009

Ancora sull'energia: l'idrogeno, sarà il petrolio del futuro?


Nel tentativo di aiutarci a fare chiarezza sulle fonti genuinamente alternative ai combustibili fossili, pubblichiamo la prima parte di un articolo tratto da Nature, la prestigiosa rivista scientifica internazionale, e tradotta per noi dal prof.I.Guarneri, docente di Fisica all' Università dell'Insubria, che ringraziamo.


E’ Appena apparso su Nature un articolo che fa il punto sulla realizzazione di automobili ad idrogeno . Ne ho tradotto alcuni passi salienti. Ho evidenziato nel carattere alcuni punti sui quali si sentono a volte circolare degli equivoci . La presentazione editoriale (in corsivo qui sotto il titolo ) e’ sicuramente ottimista, ma il testo dell’articolo pare suggerire qualche prudenza. I. Guarneri

VEICOLI AD IDROGENO di Luis Schlapbach

Da “Nature”, 13 Agosto 2009

L’Idrogeno e’ salutato come un carburante sintetico non-inquinante che potrebbe rimpiazzare il petrolio, specialmente nei trasporti. La tecnologia per rendere cio’ possibile e’ stata per molto tempo “in via di sviluppo”, ma ora i primi veicoli commerciali potrebbero essere disponibili entro pochi anni.

Perche’ l’Idrogeno sarebbe un buon carburante per i trasporti?

(…) L’idrogeno e’ esente da carbonio, non e’ tossico, e la sua “combustione”1 termica o elettrochimica con l’ossigeno non rilascia altro che acqua ed energia (tuttavia la combustione termica libera nell’aria potrebbe rilasciare anche ossidi di azoto inquinanti, in quantita’ controllabili). Un altro vantaggio e’ che la sorgente principale di idrogeno e’ l’acqua, risorsa essenzialmente illimitata.

Questi sono i “pro”, e quali sono i “contro”?


Il principale e’ che a temperatura ambiente l’idrogeno e’ gassoso, quindi occupa un volume impossibile da gestire. Quindi il gas deve essere compresso in qualche modo per renderlo compatto quanto serve nei trasporti. Un altro e’ meno ovvio: l’idrogeno non e’ una sorgente di energia, ma un mezzo per trasferire energia. Infatti, a differenza delle sorgenti genuine (come la radiazione solare, gli idrocarburi fossili, gli impianti nucleari) l’idrogeno non e’ disponibile in natura in quantita’ sufficiente per uso generalizzato, e deve quindi essere prodotto spezzando l’acqua in idrogeno e ossigeno. Cio’ richiede energia (sotto forma di elettricita’, luce, calore o reagenti chimici). Il processo mediante il quale poi si ricavera’ energia dall’idrogeno cosi’ ottenuto e’ esattamente lo stesso processo, ma percorso a rovescio, perche’ non e’ nient’altro che la produzione di acqua a partire da idrogeno e ossigeno. E’ quindi ovvio che la energia necessaria a produrre l’idrogeno libero e’ superiore a quella che verra’ alla fine restituita bruciandolo 2.
Tuttavia la maggior parte viene recuperata.

Non e’ esplosivo l’idrogeno?


In pratica, non piu’ del petrolio (…)

L’autore :

Luis Schlapbach e’ alla EMPA: Materials Science & Technology – Dubendorf, CH
e anche al National Institute for Materials Science, Tsukuba, Japan.


note: 1- Per “combustione” l’Autore intende qualunque processo di combinazione idrogeno-ossigeno che produca acqua. Il piu’
ovvio e’ appunto la combustione nel senso comune del termine, che restituisce energia termica, ma ce n’e’ anche un altro elettrochimico (una specie di elettrolisi a rovescio) che restituisce energia elettrica, e proprio questo viene
considerato come il piu’ vantaggioso, vedi in seguito. Tutti e due i processi richiedono un innesco (cioe’ la fornitura di energia di attivazione ), tipicamente elettrico (NdT)
2- In astratto sarebbe la stessa, ma occorre considerare l’energia di attivazione della combustione, e le inevitabili dispersioni. (NdT)

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