
Nuotare controcorrente o stare in piedi contro vento è faticoso: ci vuole un fisico bestiale e una cocciutaggine a prova di bomba.
In questi ultimi tempi,poi,bisogna aggiungere a queste qualità, che ti ha dato la mamma, anche una pazienza tibetana... e quella te la devi costruire da solo!
Eppure, strisciante, si fa largo il sospetto che non serva a niente, che della nostra resistenza non importi a nessuno, anzi, che a più d'uno dia persino fastidio.
Con argomentazioni solo apparentemente ragionevoli, perchè partono da un vizio di fondo (l'ambiente come merce, il suolo come prodotto da vendere e da comprare, l'inquinamento inevitabile prezzo per lo sviluppo ad ogni costo...e potrei continuare),si cerca di convincere l'opinione pubblica che ci sono prezzi che vanno pagati, per rimettere in moto l'economia ecc ecc.
Il modello economico che ci ha portato nel pieno di questa crisi, sarebbe, perciò, lo stesso che ci permetterebbe di uscirne: come dire che, per guarire dalla polmonite, ci si deve rituffare nell'acqua gelata. Chi lo troverebbe ragionevole?
Eppure queste motivazioni trovano udienza, convincono anche persone "benpensanti" in riguardo all'ecologia. Diciamocelo, c'è da scoraggiarsi e lasciar perdere, tanto il conto lo pagheranno i nostri figli e nipoti!
La campagna di Legambiente per una legge regionale omogenea e organica per limitare il consumo dei suoli si trova, di fatto, a scontrarsi con un provvedimento nazionale che promette procedure semplificate e incentivi volumetrici a chi costruisce o ricostruisce con nuovi criteri eco-edilizi.
Far passare il concetto che la premessa e le condizioni annunciate sono fondamentalmente antitetiche è la nuova sfida che ci aspetta.
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