sabato 28 marzo 2009

Il villaggio globale



Sentiamo usare spesso questa definizione del nostro mondo, ai limiti del luogo comune, imputando alla globalizzazione qualsiasi effetto, positivo o no, che interessa le nostre vite. Provo a citare alcune notizie di cronaca che ho spulciato, qua e là,nei Tg e Gr, in questi giorni :
- La Slovenia è entrata nell'Unione Europea
- La UE impone le quote Latte a tutti i paesi membri
- La rabbia si diffonde tra la fauna selvatica in tutta Europa, provenendo dai Balcani
- Una lupa selvatica aggredisce a morsi una contadina in un villaggio croato
Apparentemente non vi è un collegamento di causa- effetto fra questi fatti, no?
E invece...
L'imposizione delle quote sulla produzione di latte vaccino ha determinato l'abbandono dell'allevamento dei bovini in molte campagne della Ex-Jugoslavia, a favore del più libero mercato di pecore e capre; l'abbondanza di piccole prede ha consentito l'incremento del numero di lupi e sciacalli dorati sia in Slovenia che in Croazia, dove queste specie sono protette per scongiurarne l'estinzione; la numerosa presenza di esemplari favorisce il contagio della Rabbia Silvestre, che si diffonde con il morso degli animali; i lupi ammalati di rabbia non temono l'uomo, come sarebbe normale, ed entrano nei villaggi in preda al furore causato dalla malattia, assalendo chiunque; ovviamente i lupi ammalati vengono abbattuti .
Un provvedimento economico preso a Bruxelles uccide un lupo (e concia a mal partito una donna)a migliaia di chilometri di distanza, questa è la globalizzazione!
Sicuramente, spulciando fra le pieghe della cronaca, troveremmo altri esempi, fortunatamente meno cruenti di questo: la reazione più immediata potrebbe essere quella di rifiutare i contatti, di chiudere i confini e di restare "padroni in casa nostra"; quella più saggia sarebbe riflettere sull'evidenza che nessun uomo è un'isola e che tutti i nostri comportamenti, virtuosi o maldestri, hanno un effetto inaspettato, qui vicino o altrove.
Questo è tanto più vero se parliamo di interventi sull'ambiente e sulle nostre abitudini quotidiane.

3 commenti:

italo ha detto...

In commissione ambiente del Senato e' stata presentata da esponenti del PdL una mozione fortemente critica nei confronti del protocollo di Kyoto. I proponenti mettono in dubbio non solo la responsabilita' umana nel processo di riscaldamento globale, ma anche l'esistenza del processo stesso.
Era ora, finalmente. L'eroica lotta dei nostri liberatori per affrancare la iniziativa creatrice degli uomini liberi dalle insulse pastoie imposte da una miriade di leggiucole insulse prosegue, e non si fermera' davanti a niente. Si porti dunque al piu' presto in Parlamento l'abrogazione delle famigerate Leggi della Termodinamica, vilissime fra tutte, ormai antiquate, e retaggio di chiara ispirazione sovietica.

mile.na.be ha detto...

Non oso commentare i vari provvedimenti presi ultimamente dai legiferanti in carica: ci hanno già accusato di prendere posizioni antigovernative, in spregio alla trasversalità di Legambiente, ma ci sono principi che non possono essere negoziati!
Quando si intende sacrificare tutto il sacrificabile al moloch dello sviluppo economico senza limiti, ignorando (è il termine preciso!)che la finitezza del mondo reale, e del pianeta in particolare, è di per sè il limite invalicabile, si arriva a questa follia. Come disse già un saggio, la notizia mi indigna , ma non mi stupisce: è l'ultima trovata del partito degli struzzi, sperando che siano solo ciechi e non criminali.

mary poppins ha detto...

Io non ho vincoli istituzionali e affermo che certe proposte sono irricevibili, e, in buona sostanza, istigazione a gravi crimini contro l'umanità!
Poi si piange sulle vittime di catastrofi naturali, i mandano gli aiuti e si ricostruisce: b'nzz is b'nzz, che diamine, gli affari sno affari!