giovedì 26 marzo 2009

Fuor di metafora


Qualcuno, forse, si sarà chiesto cosa ci facesse la simpatica ochetta dineyana nel commento riguardante la potatura dei platani. Era una rappresentazione dell'igenuità di Legambiente Ceresium, che, dopo le discussioni e le puntualizzazioni riguardanti il "cancro dei platani"( che abbiamo doverosamente trasmesso all'Amministrazione Comunale in ogni formato consentitoci), s'illudeva che ogni altro intervento sarebbe stato deciso con prudenza e dopo la doverosa documentazione.
Pensiamo che non sia avvenuto così, perchè le indicazioni della Circolare Regionale sulla prevenzione del contagio da Ceratocystis Fimbriata raccomandano di non eseguire potature, nemmeno su piante "in siti indenni, se non in caso di effettiva necessità".
Si obietterà che forse la necessità (quale?)di potare i centenari esemplari del Lungolago era impellente, tuttavia non si deve procedere a questa pratica con temperature superiori ai 10°C, ed è utile non operare in giornate di vento, per evitare che le spore del famigerato fungo possano arrivare a contatto delle ferite di taglio fresche.C'è poi tutta una profilassi a base di fungicidi e altri sali di ammonio, su cui non mi dilungherò per non annoiare inutimente i giardinieri del Comune, già tanto oberati di lavoro, nella certezza che , dopo il nostro allarme alla massima autorità cittadina, avranno certamente provveduto alla bisogna.
Resta da capire perchè si sia voluto correre il rischio di infettare gli alberi sani, agendo in una giornata estremamente ventosa e con temperatura oltre i 14°C: amore per la vita spericolata? Speranza che i vetusti platani dello Stretto si tolgano di mezzo per semplificare la manutenzione e la viabilità? Semplice insipienza di operatori tecnici?
Lo scopriremo solo vivendo, se il cancro colorato non rifarà la sua comparsa in quel di Lavena.

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