mercoledì 21 gennaio 2009

La Settimana Amica del Clima 2009.

La settimana di iniziative organizzate in tutta Italia per dimostrare come passare dalle parole ai fatti per metterci al passo con gli obiettivi di Kyoto, fermare la febbre del Pianeta e i suoi effetti devastanti. Dal 13 al 20 febbraio, in vista buon compleanno del Protocollo di Kyoto (16 febbraio), eccoci pronti a mettere in piazza le buone pratiche ambientali che fanno la differenza, sicuramente per l’ambiente ma anche per le nostre tasche…che in periodo di crisi non è da sottovalutare! Sono passati 4 anni dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, e non solo dobbiamo ricordare che l’impegno firmato in quella occasione era di ridurre le emissioni serra e non aumentarle (!) ma che nuovi e più significativi interventi sono indispensabili per fermare la febbre del Pianeta.
Un segnale positivo è senz’altro quello che viene dall’Unione Europea, che ha complessivamente ridotto le proprie emissioni del 2,2%, e che si è impegnata per nuovi obiettivi al 2020: -20% di gas serra; 20% di energia da fonti rinnovabili; e un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica. Ma per invertire la crescita delle emissioni climalteranti e evitare conseguenze irreversibili sul Pianeta, bisogna fare di più con un grande accordo internazionale. E il 2009 sarà un anno fondamentale perché nella Conferenza sul Clima di Copenhagen si dovrà fissare gli impegni del post-Kyoto.
L’Italia deve recuperare molta strada rispetto agli impegni di Kyoto. Nonostante la netta controtendenza rispetto agli altri Paesi europei in termini di emissioni (Italia +9,9% rispetto al 1990, Germania – 18,1%!), il Governo italiano continua a chiedere sconti sugli obiettivi di Kyoto, come ha fatto nella Conferenza di Poznan, e continua a presentare il nucleare come la risposta sia ai combustibili fossili che alla crescita delle emissioni di Gas Serra. Un grande inganno mediatico e una ricetta sbagliata. Per invertire la rotta serve invece una radicale inversione di marcia nelle politiche e nelle priorità di finanziamento, che premi gli interventi di risparmio energetico e le fonti rinnovabili, che spinga gli interventi di mobilità sostenibile nelle città per aiutare i pendolari. Tutto il contrario di quanto si può leggere, anche, nell’ultima Legge Finanziaria.

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