La settimana di iniziative organizzate in tutta Italia per dimostrare come passare dalle parole ai fatti per metterci al passo con gli obiettivi di Kyoto, fermare la febbre del Pianeta e i suoi effetti devastanti. Dal 13 al 20 febbraio, in vista buon compleanno del Protocollo di Kyoto (16 febbraio), eccoci pronti a mettere in piazza le buone pratiche ambientali che fanno la differenza, sicuramente per l’ambiente ma anche per le nostre tasche…che in periodo di crisi non è da sottovalutare! Sono passati 4 anni dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, e non solo dobbiamo ricordare che l’impegno firmato in quella occasione era di ridurre le emissioni serra e non aumentarle (!) ma che nuovi e più significativi interventi sono indispensabili per fermare la febbre del Pianeta.
Un segnale positivo è senz’altro quello che viene dall’Unione Europea, che ha complessivamente ridotto le proprie emissioni del 2,2%, e che si è impegnata per nuovi obiettivi al 2020: -20% di gas serra; 20% di energia da fonti rinnovabili; e un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica. Ma per invertire la crescita delle emissioni climalteranti e evitare conseguenze irreversibili sul Pianeta, bisogna fare di più con un grande accordo internazionale. E il 2009 sarà un anno fondamentale perché nella Conferenza sul Clima di Copenhagen si dovrà fissare gli impegni del post-Kyoto.
L’Italia deve recuperare molta strada rispetto agli impegni di Kyoto. Nonostante la netta controtendenza rispetto agli altri Paesi europei in termini di emissioni (Italia +9,9% rispetto al 1990, Germania – 18,1%!), il Governo italiano continua a chiedere sconti sugli obiettivi di Kyoto, come ha fatto nella Conferenza di Poznan, e continua a presentare il nucleare come la risposta sia ai combustibili fossili che alla crescita delle emissioni di Gas Serra. Un grande inganno mediatico e una ricetta sbagliata. Per invertire la rotta serve invece una radicale inversione di marcia nelle politiche e nelle priorità di finanziamento, che premi gli interventi di risparmio energetico e le fonti rinnovabili, che spinga gli interventi di mobilità sostenibile nelle città per aiutare i pendolari. Tutto il contrario di quanto si può leggere, anche, nell’ultima Legge Finanziaria.
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