I riferimenti a situazioni locali dello stretto di Lavena, sono del tutto volute e non casuali. La cosiderazione che tutto il mondo è paese, in questo caso non ci consola ma ci preoccupa e indigna ulteriormente: pare di riconoscere una volontà trasversale in questi progetti, che la sola collocazione geografica pone agli antipodi dell'Italia.
ENORME COMPLESSO TURISTICO ALBERGHIERO CON CAMPO DA GOLF NELL’ULTIMO TRATTO DI COSTA SABBIOSA NON EDIFICATA NEI PRESSI DELLA FOCE DEL FIUME SAN LEONARDO
24-03-2008
Sulla sponda sinistra del fiume San Leonardo, in prossimità della foce, in territorio di Carlentini (SR), si sta realizzando un enorme complesso turistico alberghiero, connesso a un campo da golf con percorso a 18 buche. A realizzarlo è il Consorzio “Sicilia Golf Resort”.
Su una superficie di circa 90 ettari sono previste 200 camere di albergo (struttura alberghiera) e 220 alloggi (struttura turistico residenziale), per un volume complessivo di circa 84000 m3 (dati della Società di progettazione).
( ricorda qualcosa?)
L’area in cui stanno sorgendo le strutture era una delle poche scampate al processo di urbanizzazione della fascia costiera del golfo di Catania, avvenuto con l’edificazione, sino a pochi metri dal mare, di orrende case e villette abusive. Presso la foce del San Leonardo, in particolare, tale area era l’ultima ad non essere ancora edificata. In essa sono presenti relitti del possente sistema di dune che si estendeva dal faro Biscari di Catania fino ad Agnone Bagni. Le dune, ancora visibili, saranno inevitabilmente distrutte e con esse spariranno la flora e la fauna tipiche di tali ambienti (come documentano le foto, parte di tali dune sono state già spianate e distrutte). Nell’area esistono anche delle piccole ma importanti zone umide, frequentate da uccelli acquatici, che subiranno la stessa sorte di distruzione.
( ricorda qualcosa?)
All’impatto del complesso turistico alberghiero si aggiungerà quello del campo da golf che necessiterà, in considerazione della sua localizzazione, di un enorme quantitativo di acqua (che sarà fornita o da un acquedotto o da pozzi che, in tal caso, per la loro vicinanza al mare, determineranno un'intrusione di acqua salata nella falda). Non va inoltre trascurato che l’inevitabile uso di pesticidi per la manutenzione del manto erboso rischierà di determinare fenomeni di inquinamento idrico.
(mutatis mutandis, ricorda qualcosa?)
Purtroppo nell’area non esistono vincoli di protezione in grado di impedire tale intervento, se si eccettua quelli derivanti dalla vicinanza di parte delle strutture alla fascia boschiva costiera esistente, dalla quale, in base alla normativa sui boschi, si sarebbero dovute arretrare.
E anche qui ci ricorda, purtroppo, più di qualche cosa!
La documentazione fotografica a cui si fa riferimento può essere visionata sul sito "patrimoniosos" di cui trovate il link a lato.
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