Non so quanto questo possa essere d'aiuto, visto che ci dovrebbe essere già uno specialista che se ne occupa, ma la Regione Lombardia pubblica ( su una scheda dedicata proprio al "Cancro colorato del platano" ossia la ceratocystis fimbriata, un'interessante scheda che riporto integralmente alla voce prevenzione.
...PREVENZIONE: al fine di evitare l'infezione si seguono le seguenti norme di profilassi:
# evitare la potatura. Se proprio necessaria, effettuarla in inverno, avendo cura di disinfettare gli strumenti (sali quaternari d'ammonio, fiamma, ipoclorito, alcol, ecc.) E LE FERITE SUL LEGNO (MASTICI CONTENENTI FUNGICIDITIPO BENOMYL, CARBENDAZIM,TIABENDAZOLO ;
# evitare il ferimento accidentale dei platani (automobili, operazioni di manutenzione del verde e delle strade, atti vandalici, ecc.) ATTRAVERSO L'APPOSIZIONE DI ADEGUATE PROTEZIONI;
# monitorare costantemente i platani in modo da individuare ed eliminare tempestivamente eventuali focolai;
# effettuare eventuali nuovi impianti di platano scegliendo posizioni non esposte a danni meccanici e adottando un sesto tale da consentire alle piante una crescita libera. (ahi ahiahi! n.d. mile.na.be)
RISANAMENTO: il risanamento di piante affette viene tentato solo raramente, ad es. NEL CASO DI PLATANI MONUMENTALI E QUALORA L'INFEZIONE PROVENGA DALL'ALTO E SIA LOCALIZZATA SU UNA BRANCA In questo caso si procede all'asportazione della parte affetta e di un buon tratto della parte sottostante apparentemente sana (30-50 cm), ricordando che il patogeno procede più velocemente nei tessuti xilematici rispetto a quelli corticali.
Nel caso esistono piante affette vicino a quella da tutelare, le prime devono essere eliminate subito, provvedendo ad una preventiva devitalizzazione con diserbante sistemico tipo Gliphosate. Questo viiene fatto per ucciderne le radici nel caso non sia possibile estirparle o comunque separare la pianta sana da quelle malate contigue, ad es. mediante l'escavazione di una trincea.
ABBATTIMENTO: l'eliminazione dei platani infetti è ovviamente utile ma può risultare in parte controproducente se non si ha cura di limitare la produzione e diffusione della segatura, che costituisce fonte d'inoculo. Occorre dunque abbattere le piante seguendo tutte le indicazioni atte ad evitare ulteriori contaminazioni.
MA SU QUESTO E' GIA' STATO DETTO TUTTO E NON MI DILUNGO... però, intanto si apprende che in casi di infezione localizzata ( e pare che questo fosse il nostro caso, ma non abbiamo il parere dello specialista) qualche intervento di risanamento si può tentare!
Al dott. Cropanese, agronomo e nuovo consulente comunale, molti auguri di un valido e proficuo lavoro.Legambiente gli offre sin da ora la propria attenta(!) e fattiva collaborazione per la preservazione dei platani superstiti.
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