La Goletta dei
laghi e le attività di monitoraggio
La Goletta dei Laghi è la campagna itinerante di
Legambiente, di monitoraggio e informazione sullo stato di salute degli
ecosistemi lacustri. Da dodici anni la Goletta dei Laghi rinnova il suo storico
impegno nella mappatura dei problemi derivanti dalla cattiva o mancata
depurazione nelle zone lacuali, potendo contare sul prezioso lavoro dei tecnici
specializzati e il laboratorio mobile al seguito della campagna per le analisi
microbiologiche.
Nell’edizione 2017 il tour ha riguardato 14 laghi italiani,
da quelli prealpini sino a quelli dell’Italia centrale, con sei regioni toccate
in circa un mese: Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria, Lazio e Trentino; oltre
50 iniziative organizzate in collaborazione con i circoli territoriali di
Legambiente, i comitati e le amministrazioni locali. Un viaggio che ha visto
protagonista un equipaggio di 10 persone impegnate su un ampio fronte di
monitoraggio scientifico ed indagine territoriale alla ricerca delle criticità
che investono i laghi italiani.
Dal 2016, grazie alla collaborazione con ENEA (l'Agenzia
nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico
sostenibile), il fronte di indagine è stato allargato anche alle microplastiche, ossia le particelle di
plastica con dimensione inferiore ai 5 millimetri.
Le microplastiche sono sempre più presenti negli ecosistemi
marini e terrestri, si tratta di un inquinamento di difficile quantificazione e
impossibile da rimuovere totalmente. Pertanto lo studio della presenza e
dell’identificazione di queste microparticelle risulta necessario per la
conoscenza del fenomeno di diffusione nell’ambiente.
Molti studi infatti sono stati condotti sulla presenza e
sulla dispersione delle microplastiche nell'ambiente marino (fin dagli anni
'70) e negli ultimi anni sta crescendo la consapevolezza che anche le acque
dolci non sono immuni da questo problema e che, trasportate da corsi d'acqua e
scarichi, macro e microplastiche sono sempre più presenti anche nei laghi. Da
questi presupposti nasce il monitoraggio con Goletta dei Laghi.
Le microplastiche derivano dalla disgregazione dei rifiuti dispersi
nell’ambiente ma possono avere anche una diversa origine, di tipo primario, e
raggiungere l’ambiente direttamente con tali dimensioni. Si tratta, ad esempio,
di pellets da pre-produzione industriale, fibre tessili dalle lavatrici o
microsfere utilizzate nella cosmesi. Le conseguenze della loro presenza negli
ambienti acquatici sono diverse si possono riassumere considerando: ingestione,
da parte degli organismi, la conseguente sensazione di falsa sazietà che porta
a non nutrirsi, il bioaccumulo nella rete trofica, tossicità per adsorbimento
delle sostanze inquinanti presenti nell'ambiente ma anche per gli additivi
contenuti nella plastica, trasporto di specie aliene che viaggiano con i
frammenti.
Lo studio effettuato da Legambiente ed Enea sulle
microplastiche nei laghi italiani rappresenta un monitoraggio unico, ad oggi, in Italia, il primo assoluto a livello
nazionale ed ha permesso di ottenere un significativo database relativo al
fenomeno delle microplastiche disperse
nelle acque dei laghi Italiani.
Nel
2016 lo studio preliminare condotto da Legambiente ed Enea[1] ha accertato la presenza di microplastiche in
tutti i laghi monitorati e in tutti i campioni prelevati, con abbondanze medie
comparabili a quelle rinvenute nei Grandi laghi dell’America Settentrionale e
nei laghi Svizzeri. I laghi monitorati sono stati l’Iseo, il Garda, il
Maggiore per le regioni del nord, Il Trasimeno in Umbria, Albano e Bolsena nel
Lazio.
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