venerdì 8 novembre 2013

ATO NEO N - ATO... E' IL CASO DI FESTEGGIARE?




                   


Si discutono, in vari Consigli Comunali  della Provincia di Varese, le adesioni all'Ambito Territoriale Ottimale ( ATO,http://www.contrattidifiume.it/1236,News(image).html ): una gestazione decennale o quasi, che si spera non partorirà un ennesimo monstre di burocrazia, per complicare la vita e svuotare le tasche dei cittadini contribuenti.
Di cosa si tratta, in pratica?
E' la risposta, un po' trasformista, al risultato del referendum sull'Acqua Pubblica, sulla quale gli Italiani si sono espressi chiaramente qualche anno fa.

 L'acqua deve rimanere pubblica, per volontà popolare, ma sulla  gestione diretta del servizio gli elettori referendari non si sono espressi così chiaramente da  non poterli illudere con questa soluzione: un ente pubblico, con membri eletti ( i sindaci, che non verranno retribuiti) o loro delegati (  e qui già si potrebbe obiettare) che eleggeranno un Consiglio di Amministrazione di tre o cinque membri ( che invece verranno , ovviamente, retribuiti... e qui le obiezioni si potrebbero sprecare) i quali indiranno un'asta pubblica per assegnare ad una società "In House" a responsabilità limitata ( situazione giuridica speciale, che risponde al diritto privato) la gestione degli acquedotti, fognature e depuratori di TUTTA LA PROVINCIA DI VARESE , da Agra a Busto Arsizio, tanto per esemplificare l'ampiezza della gamma di grandi e piccolissimi comuni.

Le intenzioni sono quelle di portare a perfetto pareggio la gestione delle varie situazioni che si presentano nella variegata realtà dei Comuni del Varesotto: gli studi preliminari ci comunicano che, a fronte di una spesa pro capite che supera i 70 €, i vari comuni raccolgono poco più di 30€  per ogni utenza, il che significa che ci saranno da coprire almeno 40€ per la differenza tra costi e ricavi: è facile profetizzare che i costi totali per il servizio integrato acqua-fognatura-depurazione aumenterà di un quota corrispondente al 110% delle tariffe attuali.

Se tutto questo  corrispondesse ad un reale miglioramento del ciclo di utilizzo dell'acqua, sia per quanto riguarda l'acquedotto di casa nostra, sia per quel che concerne la situazione degli scarichi a lago e della depurazione delle acque del comprensorio della Valceresio, potrebbe essere un giusto prezzo da pagare, ma  se le cose resteranno quelle che sono, con in più il carrozzone di un Ente intermedio, a esclusivo vantaggio di chi andrà a farne parte, forse sarebbe il caso di stare all'erta...

La vera, poco democratica, novità è che TUTTI  i comuni sono obbligati a conferire all'ATO i servizi che ora sono gestiti quale in economia, come da noi, quale dalla Comunità montana, come al depuratore di Porto Ceresio, quali da aziende municipalizzate o a partecipazione pubblica, come l'ASPEM di Varese e questo per 29 anni, salvo rinnovo.

Abbiamo davanti a noi untempo molto congruo per verifiche di ogni genere!

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